Sensibilità dentale: cause e rimedi



Con l’arrivo dell’estate, il desiderio di potersi godere un gelato o una bibita fresca in compagnia diventa sempre maggiore, ma se nel farlo provassimo dolore?

Le statistiche ci dicono che 1 persona su 3 soffre di sensibilità dentale.
Il solo bere un cocktail fresco o addentare un ghiacciolo può risultare fastidioso per il dolore che provoca. Scopriamone insieme le cause.

Come sono fatti i nostri denti

I denti hanno una vitalità intrinseca e possono essere divisi in tre parti:

  • una parte esterna che riveste il dente proteggendolo dagli stimoli esterni dove vi è lo smalto 
  • una parte media percorsa da tubuli che convogliano nella polpa del dente dove vi è la dentina 
  • una parte interna costituita da vasi sanguini e nervi dove vi è la polpa

La sensibilità dentale

I nervi contenuti all’interno del cuore del dente, comunicano con il cavo orale tramite i tubuli dentinali. Questi hanno una pervietà che permette la trasmissione della sensibilità. In genere, ognuno di noi, quando mangia o beve qualcosa di più freddo o molto caldo prova una sensibilità che accade perché i tubuli dentinali comunicano con il cuore del dente. In condizioni normali serve a proteggerci dall’ingerimento di bevande o cibi che potrebbero ustionarci, ma là dove la pervietà dei tubuli dentinali è aumentata, oppure quando lo è la sensibilità nervosa, si è vulnerabili agli stimoli quotidiani come il respirare o mangiare cibi a temperatura ambiente dando origine così all’ipersensibilità dentale.

 

Le cause della sensibilità dentale

Una volta esclusa la presenza di altre patologie, le cause della sensibilità dentale possono sostanzialmente essere ridotte a due:

  • l’apertura dei tubuli dentinali che rende più esposte le fibre nervose.
  • la sensibilità nervosa data dal coinvolgimento del sistema nervoso centrale che potrebbe avere delle alterazioni sensitive tali da renderlo più reattivo. Questa è una causa di carattere neurologico e può verificarsi in persone che presentano alterazioni sensitive a livello periferico come parestesie alle mani o piedi.
    In questo caso noi dentisti consigliamo di rivolgersi a un neurologo non potendo fare altro.

Il dentista potrà invece andare ad agire sulla sensibilità dentinale data dall’apertura dei tubuli dentali. Vediamo insieme quali sono le principali cause di questo processo:

  • l’erosione
  • l’abrasione

 L’erosione dentale

L’erosione è data da cause chimiche, ovvero da ambiente orale molto acido. Questo può avvenire in condizioni di:

  • reflusso gastroesofageo
  • un’alimentazione molto acida
  • episodi ricorrenti di vomito dovuti ad esempio ad alcuni disturbi alimentari o all’iperemesi gravidica.

In condizioni normali i nostri denti si mostrano duri e resistenti perché contengono un gruppo fosfato denominato idrossiapatite che costituisce la parte minerale dei tessuti duri del nostro organismo. Quando questo materiale si scioglie a causa di un’alimentazione molto acida, lo smalto diventa più fragile portando a una demineralizzazione del dente, a uno svuotamento dei tubuli dentali e a una ipersensibilità dentale.

L’abrasione dentale

L’abrasione invece ha una natura di tipo meccanico e può essere provocata da:

  • uno spazzolamento scorretto che consuma lo smalto ed espone i tubuli dentinali, i quali trasmetteranno alla polpa del dente gli stimoli in maniera amplificata.
  • dal bruxismo, ovvero dallo sfregamento dei denti che può portare a far diventare i denti più corti e sottili. In questo caso un valido aiuto contro la sensibilità dei denti può arrivare dall’utilizzo del bite che impedisce il digrignamento dei denti e che viene utilizzato durante la notte. 
  • l’utilizzo di sbiancanti abrasivi, in modalità domiciliare “fai da te”. A lungo andare questi sbiancamenti praticati con rimedi come limone e bicarbonato (il limone svuota i tubuli dentinali perché acido e il bicarbonato è abrasivo e gratta lo smalto reso morbido dal limone) consumano tutti i livelli di smalto arrivando ad esporre la dentina, la parte più interna del dente che essendo morbida, si consuma e corrode molto velocemente. Molto meglio affidarsi al dentista per questo tipo di trattamenti, possibili, anche in caso di sensibilità dentale se effettuati in studio.

Come curare i denti sensibili

Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • effettuare sedute regolari di igiene orale, mantenendo la bocca sana e pulita.
    Infatti andando a togliere il tartaro si permette la giusta re-mineralizzazione dei denti.
  • evitare l’assunzione di cibi e bevande acide mantenendo il Ph regolare e garantendo un’ottimale flora batterica orale. Nel caso in cui sia necessario è preferibile utilizzare una cannuccia per bere bibite acide così che il contatto con i denti non sia immediato. Inoltre è consigliabile aspettare un’ora prima di lavarsi i denti, dopo aver assunto cibi acidi, in modo da non andare a spazzolarli dopo che sono stati indeboliti.  
  • utilizzare spazzolini morbidi o elettrici con il sensore di pressione, evitando così di esagerare con la pressione sul dente.
  • applicare dentifrici per denti sensibili che riempiono i tubuli dentinali con materiale che assomiglia all’idrossiapatite, riducendo la sensibilità.  In commercio esistono anche applicazioni d’urto da poter spalmare nelle zone più sensibili e lasciare agire prime di lavare i denti.

 

Concludendo non temete di rivolgervi al vostro specialista per pianificare insieme una strategia per poter affrontare la sensibilità dentale senza dovervi privare dei piccoli piaceri di un gelato o di una bibita fresca. 

Se volete prenotare una visita per valutare la soluzione più adatta a voi, contattateci qui.